venerdì 14 agosto 2009

RAI: la guerra ai contribuenti con i soldi dei contribuenti

Questa nostra grande RAI, il servizio pubblico, trova sempre modo di stupirci.

E’ grande infatti il mio stupore di contribuente nello scoprire che il servizio pubblico pagato con le mie tasse (canone) ritiene che io non possa seguire la partita di calcio della Nazionale, i cui diritti sono stati acquistati con i miei quattrini, attraverso il decoder digitale in mio possesso (Sky).

Anzi, per iniziativa del suo nuovo Direttore generale il servizio pubblico si avvia ad oscurare tutti i canali (di pubblico servizio) attualmente visibili su Sky per trasferirli su una nuova piattaforma comune con Mediaset, i cui costi di implementazione sarei propenso a credere ricadranno sempre sulla collettività.

Qual è il senso di tutto ciò? Perché la RAI limita la visione di un servizio pubblico pagato con i soldi dei contribuenti e ci costringe ad acquistare un nuovo decoder per fruire di un servizio a fronte del quale siamo tenuti a pagare una tassa?

Se le strategie della RAI, tradizionalmente molto sensibili agli input del Palazzo, prevedono una limitazione della fruizione del servizio pubblico, allora si liberino i cittadini dall’onere di pagare un servizio che viene loro negato.

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