sabato 31 maggio 2008

Trasparenza

Chi avesse voglia (non io) di sfogliare i giornali di qualche mese addietro alla ricerca di dichiarazioni di quell'archetipo del genio italico che è il professor Tremonti riguardo la vendita di Alitalia, non faticherebbe a imbattersi in dichiarazioni che stigmatizzano l'opacità della procedura pubblica di vendita che ha portato all'offerta di Air France per l'acquisto della nostra compagnia di bandiera.
Tramontata questa ipotesi e giunto al governo il nostro Colbert, ci si sarebbe aspettati una gara autentica, aperta a tutti i concorrenti, trasparente nei requisiti e nelle condizioni.
Ma il volubile professore ha cambiato idea: niente gara, un advisor scelto da lui nella persona di Corrado Passera, già parte in causa nella precedente gara a fianco della Air One di Carlo Toto.
Tutto ciò prelude al tentativo di consegnare Alitalia nelle mani di una società (Air One, appunto), molto più piccola e con problemi economici non inferiori a quelli della società da acquisire.
Rinnoviamo il nostro in bocca al lupo ai dipendenti Alitalia.

mercoledì 14 maggio 2008

Travaglio presidente

C'è un equivoco di fondo dal quale una parte rilevante dei nostri concittadini non riesce a uscire: con i mattinali di questura, genuini o meno, non si fa politica.
Questa non è una affermazione "etica", è una semplice constatazione.
Le rivelazioni a scoppio ritardato, le indagini artatatamente pubblicizzate, il protagonismo di alcuni magistrati di dubbio valore sono fenomeni di costume, non sono politica e non creano il consenso duraturo che è necessario per costruire una proposta politica.
Sarà un caso, ma tra i principali difensori di questo modo di concepire il dibattito politico troviamo il partito personale di un ex magistrato che ha legato le sue (discutibili) fortune a un giustizialismo di maniera e un novello tribuno della plebe milionario che stacca biglietti tra i partecipanti ai suoi comizi.
Credo che l'unica via d'uscita sia quella di nominare Marco Travaglio leader dell'opposizione, della lotta di liberazione antiberlusconiana.
Sotto le sue insegne, in compagnia di Santoro, Dario Fo, Pancho Pardi e degli altri volenterosi tutori della moralità repubblicana si andrà allo scontro finale, armati di sentenze, intercettazioni, ordinanze, rinvii a giudizio.
L'ordalia che decreterà la fine di ogni residua proposta democratica e riformista in Italia consegnerà il Paese agli Eredi Berlusconi per i prossimi cinquanta anni.

giovedì 8 maggio 2008

Meditate gente, meditate...

“….Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civilità e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri… Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronisrsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo”.
da "De la démocratie en Amerique", Alexis De Tocqueville, 1840

Discontinuità

Il neoeletto sindaco di Roma si è recato a rendere omaggio al vescovo della città. In segno di discontinuità rispetto ai suoi recenti predecessori, si è chinato a baciare l'anello del presule.