mercoledì 16 aprile 2008

Come Nino

Ricollego all'attore Nino Manfredi una canzone, il cui ritornello diceva (grosso modo): "Son contento di morì, ma mi dispiace, mi dispiace di morì ma son contento".
Tale è l'atteggiamento contraddittorio nei confronti del prevedibile risultato elettorale che ha riportato in sella l'amato leader.
Non riesco a stracciarmi le vesti per avere un Parlamento nel quale manca Mastella, mancano i mille partiti e partitini il cui solo obiettivo sembrava essere la comparsata televisiva nell'ambìto "pastone politico" del Tg1.
Forse dovrei preoccuparmi per la scomparsa della sinistra. Ma quale? Quella di Bevtinotti? Quella di Diliberja (si fà chiamare così, il leader del PdCI, perché crede che sia simpatico)? Quella di Salvi e di Mussi? Quella dell'impresentabile Pecoraro?
Bisogna avere l'onestà di ammettere che forse, sotto questo punto di vista, i nostri concittadini hanno più sale in zucca di quanto gliene attribuiscano alcuni autorevoli commentatori.

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