venerdì 23 marzo 2007

Ryanair: brutti, sporchi e (anche) cattivi

Nell'aprile 2006 ho acquistato tre biglietti per il volo Ryanair con partenza da Roma Ciampino e destinazione Alghero.
Nelle settimane successive, ho appreso dalla stampa che la compagnia non era più autorizzata a servire la tratta Roma Ciampino-Alghero. Nonostante questo piccolo particolare, Ryanair, con britannica flemma, non aveva ancora informato i propri passeggeri di tale circostanza e continuava imperterrita a vendere biglietti per una tratta che sapeva di non poter più servire.
Ho contattato il servizio clienti Ryanair per chiedere il rimborso dei biglietti, e, prima sorpresa, ho scoperto che il numero telefonico destinato al servizio clienti dalla compagnia è a pagamento, e che non è il numero al quale è possibile richiedere il rimborso dei biglietti, ma fornisce un ulteriore numero telefonico (a pagamento, of course) al quale avanzare la richiesta di rimborso. Il 12 giugno 2006 Ryanair mi ha comunicato, bontà sua, di avere incontrato difficoltà nell’accredito del rimborso richiesto sulla mia carta di credito, invitandomi a telefonare all’ufficio prenotazioni in Irlanda per risolvere il problema. In seguito a tale comunicazione, ho contattato per l’ennesima volta, a mio carico, la compagnia per formulare la richiesta di un rimborso tramite assegno. Il 22 giugno 2006 Ryanair mi ha comunicato che a breve sarebbe stato emesso l’assegno destinato al rimborso da me richiesto, ma a tutt’oggi (23 marzo 2007) dei miei quattrini non si è vista l’ombra. In tutto ciò la perdita economica sarebbe il male minore se non fosse condita con una dose di strafottenza, da parte di Ryanair, degna delle migliori storielle sugli italici disservizi. Ryanair: brutti, sporchi e (anche) cattivi.


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